Il Patent Box, nato nel 2015 (art. 1, commi da 37 a 45, della legge di stabilità 2015 n. 190/2014), prevede un regime opzionale di tassazione agevolata per i redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali. Con l’entrata in vigore del dl n. 146/2021 sono state introdotte delle novità, il nuovo patent box consente ora all’impresa di beneficiare di una deduzione fiscale maggiorata del 110% per le spese sostenute per la ricerca e lo sviluppo di alcune specifiche tipologie di beni immateriali impiegati nelle attività d’impresa.

Sul tema Italia Oggi ha dedicato un approfondimento, raccogliendo le osservazioni di alcuni professionisti esperti in materia, sui vantaggi e svantaggi introdotti dalla nuova disciplina.

Tra questi è stato intervistato, dal giornalista Antonio Ranalli, anche il nostro founding partner Arrigo Bandera: “L’agevolazione, nella prima versione introdotta nel 2015 ha avuto un forte appeal soprattutto per la possibilità di intrattenere un confronto con l’Amministrazione Finanziaria per «concordare» preventivamente i complessi criteri e le modalità di conteggio oltre che alla misura stessa dell’agevolazione, rivelatasi di notevole entità per le imprese con elevata redditività dovuta soprattutto ai beni immateriali. Nel corso del 2021, il Patent Box ha subito una radicale modifica dei presupposti di base: oltre a riguardare un più ristretto novero di beni, l’agevolazione, che oggi si determina in via autonoma senza alcuna facoltà di preventivo contraddittorio con il Fisco, si calcola esclusivamente sui costi di ricerca e sviluppo sostenuti riferiti ai beni sopra citati, non più tenendo in considerazione, come precedenza, il reddito prodotto dagli asset immateriali…“.

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