Come già rappresentato in precedente articolo lo Studio Bandera, per conto dell’associazione internazionale dei produttori di radiatori in alluminio AIRAL Scrl, presentava nel 2011 una denuncia Antidumping relativamente alle importazioni nella UE di radiatori in alluminio per riscaldamento originari della Repubblica Popolare Cinese.

In data 29 ottobre 2012, la Commissione Europea accoglieva la denuncia dello Studio Bandera istituendo un dazio antidumping per la durata di 5 anni.

Nel mese di giugno 2017, in previsione della scadenza del Dazio Antidumping, lo Studio Bandera assumeva nuovamente la difesa dell’associazione AIRAL Scrl, predisponendo una complessa istanza di rinnovo del dazio al fine di scongiurare il rischio di reiterazione del pregiudizio per l’Industria dell’Unione.

Il 15 gennaio 2019 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea il regolamento di esecuzione che introduce nuovamente un dazio antidumping sui radiatori in alluminio, misura a tutela della produzione comunitaria dalla concorrenza sleale delle aziende cinesi.

La misura ricalca esattamente quella attuata nel 2012 e avrà ancora durata quinquennale: il dazio antidumping si muove in un range compreso tra il 12,6% e il 61,4% applicabile al prezzo netto